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Centro Europeo Consumatori (CEC) Italia ufficio di Bolzano
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21.08.2014

La Commissione europea invita le società di noleggio auto a cessare le discriminazioni a danno dei consumatori

 
Pochi giorni fa la Commissione europea ha pubblicato una comuncazione inviata di recente a sei società internazionali di noleggio auto. Le imprese vengono invitate a cessare le prassi discriminatorie che impediscono ai consumatori di numerosi Stati membri di beneficiare di prezzi vantaggiosi prenotando un'auto a noleggio in internet e in questo modo delle opportunità del mercato unico.
“Il mercato unico deve essere una realtà non solo per le grandi imprese internazionali, ma anche per i consumatori dell'Europa”, afferma Michel Barnier, vice presidente della Commissione europea, responsabile per il mercato unico ed i servizi. Nella propria comunicazione la Commissione fa riferimento alla prassi del reindirizzamento automatico a seguito dell'identificazione dell'indirizzo IP del consumatore sulla pagina internet predisposta per quel Paese di residenza. A causa dell'indirizzo IP ai consumatori talvolta viene impedito di concludere la loro prenotazione on-line. Altre volte, a seguito dell'inserimento del luogo di residenza, anche senza il reindirizzamento automatico, il consumatore trova prezzi diversi. Nel caso di un cittadino tedesco ad esempio, il prezzo per il noleggio dell'auto nel Regno Unito è aumentato del 100% dopo aver inserito il proprio Paese di residenza.

La Commissione europea invita i consumatori a più attenzione: dovrebbero cercare nel mercato unico buoni servizi a prezzi concorrenziali. Le autorità degli Stati membri vengono invitati a fare tutto ciò che è nel loro potere per fare valere i diritti europei dei consumatori nei singoli Paesi. La Commissione monitorerà con attenzione gli sviluppi in questo settore e addotterà tutte le misure necessarie in modo che il mercato unico diverrà una realtà per i consumatori e le società di autonoleggio. La Commissione ha contattato sei aziende: SIXT, ENTERPRISE e GOLDCAR hanno fornito delle risposte soddisfacenti, EUROPCAR, HERTZ e AVIS non soddisfacenti; per questo motivo la Commissione ha invitato le società che ancora non rispettano il principio del divieto di discriminazioni a fornire una relazione e rivedere le loro pratiche entro il 30 agosto 2014 (http://ec.europa.eu/internal_market/services/docs/services-dir/letters/20140811-letter-car-rental-companies_en.pdf).

Il mercato unico europeo offre a consumatori ed aziende accesso ad una ampia gamma di servizi ed occasioni. Le aziende hanno accesso a più utenti e i consumatori a servizi che magari nel loro Paese non sono disponibili oppure sono più costosi; per questo motivo le normative europee sono di fondamentale importanza. La cosiddetta direttiva servizi (direttiva 2006/123/UE, recepita in Italia con decreto legislativo n. 59 del 26 marzo 2009) vieta alle aziende discriminazioni ingiustificate basate sulla cittadinanza o la residenza dei consumatori nell'accesso ad un servizio. Nel settore dell'autonoleggio le differenze di prezzo tra le pagine internet della stessa identica azienda per i vari Paesi possono essere rilevanti. Ma spesso queste differenze di prezzo esistono per lo stesso servizio, offerto nello stesso luogo e dalla stessa azienda: i costi per la prestazione del servizio non dovrebbero pertanto variare di molto in base alla residenza del cliente. Un trattamento differenziato dei consumatori provenienti dai diversi Paesi dell'UE non appare pertanto giustificato.

Anche il Centro Europeo Consumatori (CEC) di Bolzano negli ultimi anni si è occupato intensamente di discriminazioni. “Anche quest'estate abbiamo ricevuto di nuovo numerose segnalazioni da parte di consumatori altoatesini che a causa della loro cittadinanza sono stati obbligati a pagare differenze di prezzo in alberghi italiani che avevano prenotato attraverso operatori stranieri a prezzi più vantaggiosi”, spiega Monika Nardo, consulente legale del CEC di Bolzano.

Sul sito internet del Centro Europeo Consumatori di Bolzano sono disponibil informazioni più dettagliate in materia di direttiva servizi.
 

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