Il CEC all'università di Innsbruck per spiegare le connessioni tra il mondo dello sport e il diritto dei consumatori...
Pochi giorni fa un'associazione a tutela dei consumatori ha dichiarato che inizierà un'azione risarcitoria per i tifosi danneggiati dalle partite di serie A truccate. Questo esempio pratico mostra la connessione che ci può essere tra diritto dello sport e diritto dei consumatori. Proprio di questo argomento ha parlato pochi giorni fa all'università di Innsbruck una consulente legale del Centro Europeo Consumatori (CEC) di Bolzano.
Questa settimana all'università di Innsbruck 35 studenti provenienti da 20 diversi Paesi (tra i quali fra gli altri Danimarca, Inghilterra e Turchia) stanno partecipando ad una “Winter Law School” organizzata da ELSA, l'associazione europea degli studenti di diritto. Il corso di approfondimento è dedicato al diritto sportivo e diversi esperti parlano di giustizia sportiva, organizzazione delle società sportive, profili di responsabilità dell'attività sportiva e via dicendo. Tra i relatori c'era anche Monika Nardo, consulente legale del Centro Europeo Consumatori (CEC) di Bolzano.
A prima vista il collegamento tra diritto sportivo e dei consumatori sembra piuttosto lontano, ma Monika Nardo (che ha lei stessa alle spalle un master in diritto dello sport) spiega che in Italia già da decenni i giudici considerano consumatori gli atleti non professionisti e da ciò derivano importanti conseguenze. Uno dei principi cardine a tutela del consumatore è ad esempio l'applicazione del cosiddetto foro del consumatore: quest'ultimo cioè può citare in giudizio il professionista nel proprio luogo di residenza e non dove ha sede l'azienda. “Se pensiamo al turista di Catania che ha un incidente sulla pista da sci di Solda, ciò significa che sarà il giudice della città dell'Etna a decidere la causa”, spiega la consulente.
Al CEC di Bolzano non sono rari i casi gestiti collegati al mondo dello sport. “La settimana scorsa ad esempio in ufficio è venuto un signore di Bolzano, grande fan del Bayern Monaco. Su internet aveva acquistato due biglietti per la partita contro il Borussia Dortumund, senza però mai riceverli”, racconta la consulente. Un altro caso gestito di recente dal CEC è quello di 70 giovani danesi che a luglio di quest'anno volano a Roma per partecipare ad un torneo di pallamano a Teramo. Visto che avevano messo in conto alcuni cambi di formazione, avevano acquistato i biglietti da una famosa compagnia aerea italiana, convinti che fossero modificabili. “Ad una attenta lettura delle condizioni di trasporto è emerso che ad essere modificabili sono la tratta e la data del volo, ma non il nome dei passeggeri”, spiega l'esperta.
Durante l'intervento all'università di Innsbruck Monika Nardo ha poi approfondito l'aspetto legato all'applicazione della cosiddetta direttiva servizi. Si tratta di una normativa recepita in tutti gli Stati Membri che vieta discriminazioni di prezzo basate sulla cittadinanza o la residenza dei consumatori, a meno che queste non siano direttamente giustificate da ragioni oggettive. Attraverso un altro caso pratico la giurista del CEC spiega meglio di cosa si tratta: “Alcuni anni fa 3 alpinisti bulgari erano in Italia per scalare una famosa cima tra Italia e Svizzera ma a causa di un improvviso temporale ed una notte passata all'addiaccio a 4200m di quota, sono stati soccorsi in elicottero”. Il soccorso è costato loro quasi 3.000 Euro a persona; nella allora legge regionale si leggeva che i cittadini italiani per il soccorso in elicottero dovevano pagare al massimo 800 Euro, quelli stranieri fino a 3500 Euro. “In seguito all'intervento della nostra Rete gli alpinisti bulgari hanno pagato quanto gli italiani, ma soprattutto è stata modificata la normativa regionale che ora è conforme al dettato legislativo comunitario”, racconta Monika Nardo.
Per ulteriori approfondimenti sulla direttiva servizi è possibile consultare il sito internet del Centro Europeo Consumatori di Bolzano.
Bolzano, 11/02/2015
Comunicato stampa
Questa settimana all'università di Innsbruck 35 studenti provenienti da 20 diversi Paesi (tra i quali fra gli altri Danimarca, Inghilterra e Turchia) stanno partecipando ad una “Winter Law School” organizzata da ELSA, l'associazione europea degli studenti di diritto. Il corso di approfondimento è dedicato al diritto sportivo e diversi esperti parlano di giustizia sportiva, organizzazione delle società sportive, profili di responsabilità dell'attività sportiva e via dicendo. Tra i relatori c'era anche Monika Nardo, consulente legale del Centro Europeo Consumatori (CEC) di Bolzano.
A prima vista il collegamento tra diritto sportivo e dei consumatori sembra piuttosto lontano, ma Monika Nardo (che ha lei stessa alle spalle un master in diritto dello sport) spiega che in Italia già da decenni i giudici considerano consumatori gli atleti non professionisti e da ciò derivano importanti conseguenze. Uno dei principi cardine a tutela del consumatore è ad esempio l'applicazione del cosiddetto foro del consumatore: quest'ultimo cioè può citare in giudizio il professionista nel proprio luogo di residenza e non dove ha sede l'azienda. “Se pensiamo al turista di Catania che ha un incidente sulla pista da sci di Solda, ciò significa che sarà il giudice della città dell'Etna a decidere la causa”, spiega la consulente.
Al CEC di Bolzano non sono rari i casi gestiti collegati al mondo dello sport. “La settimana scorsa ad esempio in ufficio è venuto un signore di Bolzano, grande fan del Bayern Monaco. Su internet aveva acquistato due biglietti per la partita contro il Borussia Dortumund, senza però mai riceverli”, racconta la consulente. Un altro caso gestito di recente dal CEC è quello di 70 giovani danesi che a luglio di quest'anno volano a Roma per partecipare ad un torneo di pallamano a Teramo. Visto che avevano messo in conto alcuni cambi di formazione, avevano acquistato i biglietti da una famosa compagnia aerea italiana, convinti che fossero modificabili. “Ad una attenta lettura delle condizioni di trasporto è emerso che ad essere modificabili sono la tratta e la data del volo, ma non il nome dei passeggeri”, spiega l'esperta.
Durante l'intervento all'università di Innsbruck Monika Nardo ha poi approfondito l'aspetto legato all'applicazione della cosiddetta direttiva servizi. Si tratta di una normativa recepita in tutti gli Stati Membri che vieta discriminazioni di prezzo basate sulla cittadinanza o la residenza dei consumatori, a meno che queste non siano direttamente giustificate da ragioni oggettive. Attraverso un altro caso pratico la giurista del CEC spiega meglio di cosa si tratta: “Alcuni anni fa 3 alpinisti bulgari erano in Italia per scalare una famosa cima tra Italia e Svizzera ma a causa di un improvviso temporale ed una notte passata all'addiaccio a 4200m di quota, sono stati soccorsi in elicottero”. Il soccorso è costato loro quasi 3.000 Euro a persona; nella allora legge regionale si leggeva che i cittadini italiani per il soccorso in elicottero dovevano pagare al massimo 800 Euro, quelli stranieri fino a 3500 Euro. “In seguito all'intervento della nostra Rete gli alpinisti bulgari hanno pagato quanto gli italiani, ma soprattutto è stata modificata la normativa regionale che ora è conforme al dettato legislativo comunitario”, racconta Monika Nardo.
Per ulteriori approfondimenti sulla direttiva servizi è possibile consultare il sito internet del Centro Europeo Consumatori di Bolzano.
Bolzano, 11/02/2015
Comunicato stampa
indietro