In occasione della festa dell'Europa che si festeggia il 9 maggio, il Centro Europeo Consumatori (CEC) di Bolzano ha invitato i media ad una una colazione europea presso i propri uffici. Nel corso della piacevole chiacchierata gli esperti hanno parlato di Europa, consumatori e diritti; ma anche di cactus importati, 40.000 Euro andati in fumo e App gratuite ma a pagamento...
Un sondaggio commissionato dalla Commissione europea mostra che in Italia, come nel Regno Unito, solo la maggioranza relativa della popolazione sia a favore dell'UE, mentre in tutti gli altri Stati membri si raggiunge una maggioranza assoluta. Allo stesso tempo però la popolazione italiana apprezza i diritti derivanti dalla partecipazione all'UE, soprattutto per quanto riguarda la libera circolazione di merci, servizi e persone. Il 67% degli italiani dice di non conoscere i suoi diritti di cittadino europeo (la media europea è del 51%). “Quello che possiammo affermare con certezza è che l'Italia rientra tra gli 8 Paesi membri nei quali i consumatori sono meno informati a proposito dei loro diritti, assieme ai consumatori di Lettonia, Grecia, Spagna, Cipro, Portogallo, Bulgaria e Polonia”, spiega Walther Andreaus, direttore del Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU), che organizza il Centro Europeo Consumatori (CEC) di Bolzano.
Questa – chiamamola pure – ignoranza dei consumatori italiani dei loro diritti di consumatori si riconosce anche in alcune aziende italiane che hanno la faccia tosta di utilizzare dei contratti davvero sbalorditivi. “Ultimamente ci è capitato di leggere un contratto di acquisto per un prodotto per le vacanze a lungo termine – un nuovo tipo di multiproprietà - in contrasto con le più basilari ed elementari tutele a favore dei consumatori”, racconta Michele Fronza, consulente legale del CEC.
Nell'UE vivono 500 milioni di consumatori che generano ca. il 57% del PIL. Negli ultimi mesi la Commissione europea ha chiesto più volte alla Rete dei Centri Europei Consumatori (ECC-Net) di dare informazioni su quelle che sono le problematiche dei consumatori nel mondo online. Quello che la Commissione vuole ottenere è un mercato unico digitale; ma i consumatori hanno ancora troppe remore ad acquistare online da un altro Paese UE. Julia Rufinatscha, una delle consulenti più esperte del CEC di Bolzano, dà un esempio di problema irrisolto dell'era digitale. “Mio figlio di 5 anni ha giocato con il mio smartphone per pochi minuti e subito dal mio credito telefonico sono spariti 15 Euro”, spiega la giurista. “L'importo è esiguo, ma resta comunque l'amaro in bocca e la consapevolezza che nonostante tutte le precauzioni, senza una cornice normativa non è possibile evitare situazioni analoghe. Abbiamo ricevuto altre segnalazioni dove gli importi si aggirano sui 1000 Euro!”, conclude Julia Rufinatscha.
Delle quasi 1000 segnalazioni pervenute al CEC di Bolzano dal 1 gennaio ad oggi, i problemi riguardano principalmente il trasporto aereo, l'autonoleggio e vari problemi legati agli acquisti – soprattutto online - quali garanzia, consegna e recesso. “I consumatori dovrebbero sempre tenere a mente che le carte di credito classiche attualmente sono uno dei mezzi di pagamento più sicuri in quanto permettono il disconoscimento delle operazioni improprie ed il rimborso delle spese sostenute, il c.d. charge back”, spiega Rebecca Berto del CEC.
“Mentre nel settore dei diritti dei passeggeri per i consumatori riusciamo a fare molto, ad esempio ottenere il pagamento della compensazione pecuniaria per la cancellazione o il ritardo del volo”, spiega Monika Nardo, coordinatrice del CEC di Bolzano, “in altri casi l'unica cosa che possiamo e dobbiamo fare è il lavoro preventivo e proattivo”. Isolde Brunner, esperta di commercio elettronico, racconta il caso di un consumatore altoatesino che in Internet ha acquistato un'auto a 40.000 Euro – senza però mai riceverla. “Per questa persona non possiamo fare nulla: si tratta di una truffa; e soprattutto la probabilità di rivedere la somma pagata è praticamente pari a zero”.
“La nostra Rete è un ottimo esempio per dimostrare che l'Europa non resta a Bruxelles. Quando i consumatori ci conoscono, si rendono conto che l'UE fa molto per loro in quanto cittadini – nessuno si aspetta che il nostro servizio è gratuito”, afferma Monika Nardo. “E nessuno si aspetterebbe che un piccolo ufficio a Bolzano è quotidianamente in contatto con 29 altri Stati, risolvendo piccoli e grandi problemi, grazie all'aiuto dei colleghi e dell'UE”.
Per saperne di più sull'Europa, i consumatori ed i loro diritti si può consultare il sito internet del Centro Europeo Consumatori di Bolzano.
Bolzano, 08/05/2015
Comunicato stampa
Questa – chiamamola pure – ignoranza dei consumatori italiani dei loro diritti di consumatori si riconosce anche in alcune aziende italiane che hanno la faccia tosta di utilizzare dei contratti davvero sbalorditivi. “Ultimamente ci è capitato di leggere un contratto di acquisto per un prodotto per le vacanze a lungo termine – un nuovo tipo di multiproprietà - in contrasto con le più basilari ed elementari tutele a favore dei consumatori”, racconta Michele Fronza, consulente legale del CEC.
Nell'UE vivono 500 milioni di consumatori che generano ca. il 57% del PIL. Negli ultimi mesi la Commissione europea ha chiesto più volte alla Rete dei Centri Europei Consumatori (ECC-Net) di dare informazioni su quelle che sono le problematiche dei consumatori nel mondo online. Quello che la Commissione vuole ottenere è un mercato unico digitale; ma i consumatori hanno ancora troppe remore ad acquistare online da un altro Paese UE. Julia Rufinatscha, una delle consulenti più esperte del CEC di Bolzano, dà un esempio di problema irrisolto dell'era digitale. “Mio figlio di 5 anni ha giocato con il mio smartphone per pochi minuti e subito dal mio credito telefonico sono spariti 15 Euro”, spiega la giurista. “L'importo è esiguo, ma resta comunque l'amaro in bocca e la consapevolezza che nonostante tutte le precauzioni, senza una cornice normativa non è possibile evitare situazioni analoghe. Abbiamo ricevuto altre segnalazioni dove gli importi si aggirano sui 1000 Euro!”, conclude Julia Rufinatscha.
Delle quasi 1000 segnalazioni pervenute al CEC di Bolzano dal 1 gennaio ad oggi, i problemi riguardano principalmente il trasporto aereo, l'autonoleggio e vari problemi legati agli acquisti – soprattutto online - quali garanzia, consegna e recesso. “I consumatori dovrebbero sempre tenere a mente che le carte di credito classiche attualmente sono uno dei mezzi di pagamento più sicuri in quanto permettono il disconoscimento delle operazioni improprie ed il rimborso delle spese sostenute, il c.d. charge back”, spiega Rebecca Berto del CEC.
“Mentre nel settore dei diritti dei passeggeri per i consumatori riusciamo a fare molto, ad esempio ottenere il pagamento della compensazione pecuniaria per la cancellazione o il ritardo del volo”, spiega Monika Nardo, coordinatrice del CEC di Bolzano, “in altri casi l'unica cosa che possiamo e dobbiamo fare è il lavoro preventivo e proattivo”. Isolde Brunner, esperta di commercio elettronico, racconta il caso di un consumatore altoatesino che in Internet ha acquistato un'auto a 40.000 Euro – senza però mai riceverla. “Per questa persona non possiamo fare nulla: si tratta di una truffa; e soprattutto la probabilità di rivedere la somma pagata è praticamente pari a zero”.
“La nostra Rete è un ottimo esempio per dimostrare che l'Europa non resta a Bruxelles. Quando i consumatori ci conoscono, si rendono conto che l'UE fa molto per loro in quanto cittadini – nessuno si aspetta che il nostro servizio è gratuito”, afferma Monika Nardo. “E nessuno si aspetterebbe che un piccolo ufficio a Bolzano è quotidianamente in contatto con 29 altri Stati, risolvendo piccoli e grandi problemi, grazie all'aiuto dei colleghi e dell'UE”.
Per saperne di più sull'Europa, i consumatori ed i loro diritti si può consultare il sito internet del Centro Europeo Consumatori di Bolzano.
Bolzano, 08/05/2015
Comunicato stampa
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