Dopo all'amministrazione straordinaria di Alitalia, ad essere ora in caduta libera nei cieli d'Europa è la compagnia aerea tedesca Air Berlin. Il 15 agosto infatti il vettore germanico ha richiesto l'avvio della procedura di insolvenza. Tutto ciò cosa significa per i consumatori-viaggiatori?
Aggiornamento 12/10/17: nel frattempo Air Berlin ha aggiornato le informazioni sul proprio sito ed ha comunicato che i voli con codice operativo IATA AB allo stato attuale non saranno più possibili al più tardi a partire dal 28/10/17. Non vale invece per i voli NIKI che proseguiranno.
Pertanto più di un passeggero si starà chiedendo se il volo prenotato verrà effettivamente anche eseguito. Chi non si fida delle rassicurazioni del vettore ed è convinto di poter cancellare gratuitamente la propria prenotazione, farebbe bene prima di tutto a verificare la tariffa del proprio biglietto. Le tariffe vantaggiose solitamente infatti non sono né modificabili né annullabili. Ciò significa che in caso di cancellazione volontaria della prenotazione al consumatore verrà rimborsata soltanto una parte delle tasse. Va comunque detto che Air Berlin non provvede a rimborsi relativi a voli che sono stati prenotati prima del 15/08/17 (ovvero la data della presentazione dell'istanza di fallimento).
“Attualmente non esiste a livello europeo una assicurazione obbligatoria per i casi di fallimento a carico delle compagnie aeree”, spiega Monika Nardo, coordinatrice del Centro Europeo Consumatori Italia – ufficio di Bolzano. “Ciò significa che è il consumatore a sostenere il rischio per i casi di insolvenza del vettore, senza essere protetto da tale evenienza. Nonostante svariate richieste ad introdurre una tale tutela a livello UE, se e quando ciò accadrà non è dato saperlo”, prosegue l'esperta di trasporto aereo.
La situazione è più chiara per coloro i quali hanno prenotato un pacchetto turistico (ad esempio un pacchetto che comprende volo + albergo). In questa ipotesi infatti è l'organizzatore del viaggio che deve garantire l'effettuazione del viaggio, eventualmente anche ricorrendo ad un'altra compagnia aerea.
Per chi è comunque intenzionato ad acquistare per l'autunno un biglietto di Air Berlin (o Alitalia) è consigliabile pagare i biglietti con carta di credito. Se la compagnia dovesse fallire, i passeggeri possono tentare di chiedere la restituzione del prezzo alla società di carta di credito attraverso il c.d. charge back. In caso di fallimento un minimo rischio permane comunque e nella peggiore delle ipotesi i viaggiatori perderebbero tutti i soldi. Allo stato attuale si sconsiglia pertanto di prenotare biglietti per viaggi al di fuori del breve periodo.
Aggiornamento 12/10/17: Coloro che hanno prenotato un volo di Air Berlin dopo il 15/08/17 potranno chiedere il rimborso del biglietto ad Air Berlin, qualora il volo venisse cancellato. Chi invece ha prenotato un volo prima del 15/08/17 non riceverà alcun rimborso da Air Berlin, visto che il vettore tedesco ha comunicato che non provvedono più al pagamento di compensazioni/rimborsi relativi a voli operati oppure prenotati prima della data di avvio della procedura di insolvenza (15/08/17). Quindi, qualora il volo fosse stato operato prima di questa data, occorre presentare domanda di insinuazione al passivo dopo l'avvio della procedura.
Se il fallimento dovesse essere confermato anche coloro che vantano un credito nei confronti di Air Berlin dovrebbero insinuarsi nella procedura fallimentare presso la corte di Berlino-Charlottenburg. In tal caso avrebbero “la precedenza” i crediti privilegiati di soci, banche, dipendenti e l'erario; difficilmente per i viaggiatori avanzerà qualcosa.
Per informazioni più dettagliate e consigli utili in materia di viaggi e vacanze si rimanda al sito internet del CEC di Bolzano.
Comunicato stampa
Bolzano, 17 agosto 2017 con aggiornamento in data 12 ottobre 2017
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