La signora Petra si lascia persuadere sull'uscio di casa da pentole di alta qualità, coltelli e posate al prezzo speciale di soli 400 Euro. Solo dopo l'acquisto, ad un'analisi più attenta dei presunti prestigiosi utensili, si rende conto che è incappata in un acquisto sbagliato. Sebbene il diritto di recesso sia configurabile anche in queste ipotesi, risulta quanto meno dubbia la possibilità di un suo concreto esercizio: infatti navigando in internet ci si imbatte in centinaia di storie simili di consumatori, tendenzialmente dell'area germanofona, che non hanno più visto i loro soldi.
La signora Petra sta giocando con i suoi bambini davanti casa quando un'auto di lusso si ferma dinanzi a loro. L'autista, un uomo vestito elegantemente, scende dalla macchina e comincia a parlare con accento olandese raccontando alla signora che aveva appena terminato una dimostrazione di pentole e le propone un'offerta per un servizio di 12 pentole, un set di 10 coltelli e un servizio di posate per 12 persone: il coltello multiuso, ad esempio, sarebbe di un buon acciaio, lavabile in lavastoviglie; la pentola con capienza 6 litri è a triplo fondo; tutti i coperchi in vetro resistente alle alte temperature e le posate di un acciaio pregiato. Il set di pentole da solo avrebbe avuto un valore di 1.695 Euro. Tuttavia, poiché il venditore non voleva riportare il materiale a casa sua in Svizzera, lo avrebbe ceduto alla consumatrice per soli 400 Euro.
La dimostrazione avviene in fretta e la casalinga, convinta di fare un affare, paga con il bancomat il set di pentole, di coltelli e la valigetta con il servizio di posate soli 400 Euro. Non a caso, tuttavia, il venditore non consegna alcuna fattura alla signora Petra alla quale rimane un semplice biglietto da visita che rimanda ad un indirizzo svizzero. Dell'informativa sul diritto di recesso - previsto per legge in tutti gli Stati membri dell'Unione Europea - non c'è alcuna traccia.
Dopo aver messo i bambini a letto la signora Petra finalmente ha il tempo di guardare con calma i suoi nuovi acquisti, ma la gioia svanisce rapidamente quando si accorge che si tratta di prodotti economici: i manici sono incollati alle pentole, non vi è alcuna certificazione del fatto che fossero in acciaio così come tale certificazione manca per le posate, le viti delle pentole risultano essere di un economico ottone. A questo punto la signora Petra, a conoscenza della vigenza del diritto di recesso esercitabile gratuitamente entro 10 giorni, si mette subito al computer per informarsi a riguardo. Quello che trova è il sito internet della società svizzera solo in inglese, senza alcun riferimento alla partita IVA né al numero di registrazione presso il registro delle imprese ma solamente un numero di telefono svizzero e uno olandese. Si imbatte poi in altre centinaia di segnalazioni che riportano la stessa storia, che è arrivata a colpire durante quest'estate anche in Alto Adige: almeno altri 20 consumatori altoatesini hanno fatto lo stesso "affare".
Per tali compravendite porta a porta il legislatore europeo ha riconosciuto ai consumatori il diritto di recesso affinché questi possano rivedere la propria scelta, tuttavia entro un termine non troppo lungo. Il termine entro cui esercitare il diritto di recesso (attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno) è in Italia di 10 giorni lavorativi dalla firma del contratto. Tale firma non è stata apposta nel caso della signora Petra, la quale potrà certamente provare a inviare la raccomandata in Svizzera ma sulla base delle numerose segnalazioni presenti in internet sembra lecito desumere che la consumatrice non rivedrà più i suoi 400 Euro. Bisogna altresì immaginare che questo venditore sia già arrivato nel prossimo paese dell'Alto Adige o sia comunque diretto in qualche altro luogo europeo.
Ulteriori informazioni e lettere-tipo per l'esercizio del diritto di recesso si possono trovare presso il Centro Europeo Consumatori di Bolzano, via Brennero 3, tel. 0471-980939, info@euroconsumatori.org.
Bolzano, 6/8/2013
Comunicato stampa
La dimostrazione avviene in fretta e la casalinga, convinta di fare un affare, paga con il bancomat il set di pentole, di coltelli e la valigetta con il servizio di posate soli 400 Euro. Non a caso, tuttavia, il venditore non consegna alcuna fattura alla signora Petra alla quale rimane un semplice biglietto da visita che rimanda ad un indirizzo svizzero. Dell'informativa sul diritto di recesso - previsto per legge in tutti gli Stati membri dell'Unione Europea - non c'è alcuna traccia.
Dopo aver messo i bambini a letto la signora Petra finalmente ha il tempo di guardare con calma i suoi nuovi acquisti, ma la gioia svanisce rapidamente quando si accorge che si tratta di prodotti economici: i manici sono incollati alle pentole, non vi è alcuna certificazione del fatto che fossero in acciaio così come tale certificazione manca per le posate, le viti delle pentole risultano essere di un economico ottone. A questo punto la signora Petra, a conoscenza della vigenza del diritto di recesso esercitabile gratuitamente entro 10 giorni, si mette subito al computer per informarsi a riguardo. Quello che trova è il sito internet della società svizzera solo in inglese, senza alcun riferimento alla partita IVA né al numero di registrazione presso il registro delle imprese ma solamente un numero di telefono svizzero e uno olandese. Si imbatte poi in altre centinaia di segnalazioni che riportano la stessa storia, che è arrivata a colpire durante quest'estate anche in Alto Adige: almeno altri 20 consumatori altoatesini hanno fatto lo stesso "affare".
Per tali compravendite porta a porta il legislatore europeo ha riconosciuto ai consumatori il diritto di recesso affinché questi possano rivedere la propria scelta, tuttavia entro un termine non troppo lungo. Il termine entro cui esercitare il diritto di recesso (attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno) è in Italia di 10 giorni lavorativi dalla firma del contratto. Tale firma non è stata apposta nel caso della signora Petra, la quale potrà certamente provare a inviare la raccomandata in Svizzera ma sulla base delle numerose segnalazioni presenti in internet sembra lecito desumere che la consumatrice non rivedrà più i suoi 400 Euro. Bisogna altresì immaginare che questo venditore sia già arrivato nel prossimo paese dell'Alto Adige o sia comunque diretto in qualche altro luogo europeo.
Ulteriori informazioni e lettere-tipo per l'esercizio del diritto di recesso si possono trovare presso il Centro Europeo Consumatori di Bolzano, via Brennero 3, tel. 0471-980939, info@euroconsumatori.org.
Bolzano, 6/8/2013
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