Risarcimenti a chi è stato truffato, anche per i consumatori italiani - a disposizione 586 milioni di Dollari
Western Union è uno dei maggiori servizi di trasferimento di denaro contante che permette di inviare denaro in tutto il mondo. Da anni il Centro Europeo Consumatori (CEC) Italia - ufficio di Bolzano ed il Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU) mettono in allerta i consumatori da truffe perpetrate utilizzando questo strumento di pagamento. Ora Western Union risarcisce le vittime.
Come funziona Western Union
Il cliente, recatosi in un punto vendita Western Union, compila l'apposito modulo di invio, consegna il denaro da inviare e la commissione per il trasferimento, esibendo un documento valido di identificazione. Alla transazione viene attribuito un codice e dopo pochi minuti il denaro è disponibile nel luogo di destinazione, dove il beneficiario compila un modulo di ricevimento ed esibendo un documento di identità, può ritirare il contante.
Da anni il Centro Europeo Consumatori (CEC) Italia - ufficio di Bolzano ed il Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU) mettono in allerta i consumatori da truffe perpetrate utilizzando questo strumento di pagamento. Si tratta infatti di un servizio non adatto per inviare denaro a persone sconosciute in quanto non è possibile annullare l'operazione, ma soprattutto è impossibile risalire alla persona che ha effettivamente ritirato il contante.
C’è ora una buona notizia: Western Union risarcisce chi è stato truffato:
Da diversi anni la US Federal Trade Commission, il Department of Justice ed il US Postal Service indagano nei confronti di Western Union. Lo scorso 19 gennaio l'azienda ha accettato di risarcire le persone truffate. A tal fine sono a disposizione 586 milioni di Dollari e sarà il Department of Justice americano a verificare tutti i casi.
Alcuni interessati pare abbiano già ricevuto una comunicazione da parte dello studio Girardi & Co., con indicazione esplicita che non si tratta di una comunicazione spam o di un tentativo di phishing. Questo avvertimento è particolarmente importante, visto che le associazioni a tutela dei consumatori immediatamente collegano Western Union alla parola „scam“, ovvero una truffa. Julia Rufinatscha, consulente legale del CEC ad esempio anni fa ha seguito il caso del signor Giovanni che in internet aveva incontrato Maria, l'amore della sua vita. Solo che Maria era in Africa ed il signor Giovanni avrebbe dovuto aiutare Maria a finanziare il viaggio in Italia. Più volte Giovanni ha effettuato dei pagamenti attraverso Western Union, pagando più di 10.000. Euro, fino a quando la consulente è riuscita a convincerlo che di amore non vi era traccia, ma soltanto di truffa.
Monika Nardo, coordinatrice del CEC ricorda invece il caso di due fratelli bolzanini che in internet avevano trovato un conveniente alloggio a Londra, dove avrebbero trascorso una vacanza-studio. I ragazzi hanno pagato - mediante Western Union - ben tre mensilità in anticipo. „Una volta arrivati a Londra, alla consegna delle chiavi però non si è presentato nessuno e i soldi ovviamente erano persi“, spiega la giurista.
“Sono numerose le vittime delle truffe on-line. È fondamentale in questi casi denunciare questi fatti alle associazioni a tutela del consumatore e alla Polizia Postale: ognuno può aiutare concretamente i consumatori, secondo le proprie competenze”, conclude Walther Andreaus, direttore del CTCU, che organizza il CEC Italia - ufficio di Bolzano.
Comunicato stampa
Bolzano, 01/02/2018
Come funziona Western Union
Il cliente, recatosi in un punto vendita Western Union, compila l'apposito modulo di invio, consegna il denaro da inviare e la commissione per il trasferimento, esibendo un documento valido di identificazione. Alla transazione viene attribuito un codice e dopo pochi minuti il denaro è disponibile nel luogo di destinazione, dove il beneficiario compila un modulo di ricevimento ed esibendo un documento di identità, può ritirare il contante.
Da anni il Centro Europeo Consumatori (CEC) Italia - ufficio di Bolzano ed il Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU) mettono in allerta i consumatori da truffe perpetrate utilizzando questo strumento di pagamento. Si tratta infatti di un servizio non adatto per inviare denaro a persone sconosciute in quanto non è possibile annullare l'operazione, ma soprattutto è impossibile risalire alla persona che ha effettivamente ritirato il contante.
C’è ora una buona notizia: Western Union risarcisce chi è stato truffato:
- Westen Union risarcisce chi ha subito una truffa nel periodo tra il 1° gennaio 2004 ed il 19 gennaio 2017;
- a tal fine i consumatori devono compilare un modulo online entro e non oltre il 31 maggio 2018: https://kccsecure.com/westernunionremission/Claimant/UnKnownClaimForm;
- allegando una copia di tutta la documentazione;
- indicando ogni operazione singolarmente;
- la verifica delle richieste può durare fino ad un anno.
Da diversi anni la US Federal Trade Commission, il Department of Justice ed il US Postal Service indagano nei confronti di Western Union. Lo scorso 19 gennaio l'azienda ha accettato di risarcire le persone truffate. A tal fine sono a disposizione 586 milioni di Dollari e sarà il Department of Justice americano a verificare tutti i casi.
Alcuni interessati pare abbiano già ricevuto una comunicazione da parte dello studio Girardi & Co., con indicazione esplicita che non si tratta di una comunicazione spam o di un tentativo di phishing. Questo avvertimento è particolarmente importante, visto che le associazioni a tutela dei consumatori immediatamente collegano Western Union alla parola „scam“, ovvero una truffa. Julia Rufinatscha, consulente legale del CEC ad esempio anni fa ha seguito il caso del signor Giovanni che in internet aveva incontrato Maria, l'amore della sua vita. Solo che Maria era in Africa ed il signor Giovanni avrebbe dovuto aiutare Maria a finanziare il viaggio in Italia. Più volte Giovanni ha effettuato dei pagamenti attraverso Western Union, pagando più di 10.000. Euro, fino a quando la consulente è riuscita a convincerlo che di amore non vi era traccia, ma soltanto di truffa.
Monika Nardo, coordinatrice del CEC ricorda invece il caso di due fratelli bolzanini che in internet avevano trovato un conveniente alloggio a Londra, dove avrebbero trascorso una vacanza-studio. I ragazzi hanno pagato - mediante Western Union - ben tre mensilità in anticipo. „Una volta arrivati a Londra, alla consegna delle chiavi però non si è presentato nessuno e i soldi ovviamente erano persi“, spiega la giurista.
“Sono numerose le vittime delle truffe on-line. È fondamentale in questi casi denunciare questi fatti alle associazioni a tutela del consumatore e alla Polizia Postale: ognuno può aiutare concretamente i consumatori, secondo le proprie competenze”, conclude Walther Andreaus, direttore del CTCU, che organizza il CEC Italia - ufficio di Bolzano.
Comunicato stampa
Bolzano, 01/02/2018
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