Il commercio elettronico è in forte espansione e, naturalmente, ci sono anche situazioni in cui qualcosa va storto. In alcuni casi, per evitare questi problemi, è possibile utilizzare la protezione acquirenti. Di seguito diamo alcune informazioni utili su questo servizio aggiuntivo offerto dalle piattaforme di vendita online e dai fornitori di servizi di pagamento.
Effettivamente, grandi piattaforme di commercio elettronico come eBay e Amazon offrono ai consumatori una sicurezza aggiuntiva quando effettuano acquisti nel loro "marketplace", la cosiddetta protezione acquirenti, che copre i casi di mancata consegna e spesso può essere utilizzata anche in caso di merce difettosa o se l'articolo si discosta notevolmente dalla descrizione. Trattandosi di una garanzia contrattualmente garantita, il consumatore deve far attenzione ad attenersi scrupolosamente alle condizioni e ai requisiti applicabili per potersene avvalere. Ecco alcune condizioni che spesso devono essere soddisfatte, affinché la protezione acquirenti possa essere attivata:
• pagamento con carta di credito o mediante un sistema di pagamento specifico, come PayPal. Molte piattaforme escludono completamente la protezione acquirenti quando si paga tramite bonifico bancario;
• rispetto del termine per la presentazione della domanda;
• precedente tentativo di raggiungere un accordo con l'acquirente;
• pertinenza del reclamo alle fattispecie coperte dalla tutela dell'acquirente (esistono spesso delle limitazioni, soprattutto nell'ambito della garanzia, cioè nel caso di merce difettosa);
• alcune categorie di merci (ad es. veicoli) possono essere completamente escluse dalla protezione.
Si dovrebbero tenere a mente questi requisiti obbligatori quando si compra su una piattaforma di shopping online, perché non tutti gli acquisti godono della protezione acquirenti. Per di più, è una garanzia che va attivata il prima possibile, perché se, per esempio, si attende troppo a lungo, è possibile che nel mentre sia scaduto il termine per la presentazione della domanda.
Un altro ostacolo incontrato, potrebbe essere dato dal fatto che le piattaforme di e-commerce sono spesso molto difficili da contattare. Il modo migliore nella maggior parte dei casi è fare riferimento direttamente al proprio account e alla transazione in questione.
Anche il pagamento tramite sistemi come PayPal o Klarna offre una maggiore protezione e in determinate circostanze può aiutare a garantire che i reclami non accettati dal venditore portino comunque a un risultato positivo.
“In alcuni casi, si può ricorrere a diverse opzioni per ottenere un rimborso, ad esempio, per ordini tramite siti di commercio elettronico pagando con carta di credito oppure mediante un sistema di pagamento come PayPal. In tal caso, si dovrebbe poter ricorrere non solo alla protezione acquirenti della piattaforma, ma anche al sistema di protezione di PayPal. Inoltre una richiesta di rimborso, il chargeback, può essere presentata anche alla società della carta di credito (per maggiori informazioni, si legga qui). Nel caso si riesca ad ottnere un rimborso da uno di questi enti infine, è importante ricordare che si è obbligati a informare tempestivamente i rispettivi altri uffici dell'avvenuto rimborso“ conclude Julia Rufinatscha, consulente legale del Centro Europeo Consumatori Italia – ufficio di Bolzano.
È necessario verificare di volta in volta se e su che tipo di tutela si possa contare. È altresì tanto più importante per il Centro Europeo Consumatori, che i consumatori stessi siano consapevoli delle opzioni a loro disposizione, così che non manchino di richiedere la protezione acquirenti, se necessario.
Ulteriori informazioni sono disponibili presso il Centro Europeo Consumatori Italia allo 0471/980939 o all'indirizzo info@euroconsumatori.org (ufficio di Bolzano), oppure allo 06 44238090 o all'indirizzo info@ecc-netitalia.it (ufficio di Roma).
Comunicato stampa
15/07/2021
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